Oggi ti porto nella Vaucluse, dipartimento della Provenza, sulle tracce del nostro Francesco Petrarca in Francia! Tre luoghi che, per la loro bellezza, meritano di essere conosciuti da tutti: Avignone, Fontaine del Vaucluse e Mont Ventoux
La Provenza non finisce mai di stupire! Dopo gli sterminati campi di lavanda di Valensole, oggi vi porto a conoscere il suo Dipartimento più occidentale: la Vaucluse. E’ quella che i Romani chiamavano “Valle Chiusa”. Una terra dai sorprendenti paesaggi naturali in cui Francesco Petrarca trovò l’ispirazione per comporre tra l’altro i celebri versi “Chiare, fresche e dolci acque” raccolti nel “Canzoniere“.
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Dove visse il Petrarca in Francia
E’ curioso pensare come uno dei personaggi più importanti della letteratura italiana, Francesco Petrarca, il precursore dell’umanesimo, in realtà visse in Francia per più di quaranta anni, intervallando la residenza francese a viaggi in Italia ed Europa.
Francesco Petrarca in Francia ad Avignone
Tutto cominciò nel 1311. La famiglia Petrarca dalla Toscana si trasferì in Francia perché il padre aveva ottenuto un incarico presso la Corte Papale. Era il periodo della “cattività Avignonese” quando la sede Papale si trovava ad Avignone.
Proprio ad Avignone, nella Chiesa di Santa Chiara, Francesco conobbe Laura, della quale si innamorò perdutamente e che divenne la sua musa ispiratrice. Della Chiesa di Santa Chiara rimane solo una piccola cappella, oggi utilizzata come teatro (Théâtre des Halles). Nel Couvent des Cordeliers invece si trova la tomba di Laura, morta di peste nel 1348.
Visitare Avignone
Avignone, avvolta nelle sue mura trecentesche e protetta dal Rodano, si è mantenuta intatta nel tempo. E’ conosciuta soprattutto per essere la città dei Papi, perché qui nel XIV secolo fu trasferita per quasi un secolo la Sede Papale. Il suo Monumento iconico è il Palazzo dei Papi, il più grande palazzo gotico d’Europa.
La visita di Avignone quindi non può che cominciare con il Palazzo dei Papi (qui vi spiego come conoscere il palazzo divertendosi). Senza dimenticare la sua splendida piazza su cui insistono importanti edifici.
Vedrai l’Hotel des Monnaies in stile barocco che ora ospita il Conservatorio di Musica, il Petit Palais che ospita il Museo del Rinascimento e Notre Dame des Doms. Sali sul Rocher des Doms poi se vuoi vedere uno splendido panorama!
E’ piacevole passeggiare per i suoi vicoli antichi e giungere fino alle sponde del Rodano. Ti troverai davanti il suggestivo Pont Saint Bènèzet, interrotto a metà del fiume, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità insieme al Palazzo dei Papi.
Ma la città offre tanto da vedere e da vivere. Nel precedente articolo ho scritto una guida su Cosa vedere ad Avignone e 10 idee per trascorrere una giornata indimenticabile.
Fontaine de Vaucluse, il fascino delle acque
Quando penso alla Vaucluse, la prima immagine che mi appare nella mente è quella di Fontaine de Vaucluse. E’ un piccolo borgo incantevole sulle acque della Sorgue, a poche centinaia di metri dalla sua sorgente, o meglio dalla sua misteriosa risorgiva.
Misteriosa perché, nonostante una moltitudine di ricerche scientifiche, non si è ancora riusciti a trovarne la vera sorgente. Questo a causa della profondità dello specchio d’acqua dove sgorga e per la impetuosità delle acque.
Le acque della Sorgue escono dalla base di una parete calcarea alta più di 300 metri formando un piccolo lago dalle acque turchesi. E’ incredibile la sua enorme portata di acqua! Là dove nasce ha già le dimensioni di un fiume, prorompente, meraviglioso, di un verde smeraldo che incanta.
Fu qui che il Petrarca visse dal 1337 al 1353, trovando in questo angolo di paradiso l’ispirazione per comporre “Il Canzoniere” e dalla sorgente sgorgarono anche i suoi famosi versi:
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna
dedicati alla sua musa ispiratrice, Laura, conosciuta ad Avignone.
Visitare Fontaine de Vaucluse
Fontaine de Vaucluse oggi è un borgo romantico, con le sue viuzze tranquille, nonostante l’affluenza di turisti. E’ ricco di negozi e ristoranti con terrazzini affacciati sulla Sorgue. Puoi visitare la gradevole chiesa medievale di Saint Veran in stile romanico provenzale e i resti del trecentesco Castello dei Vescovi di Cavaillon che domina il paese dall’alto.
In ricordo della permanenza di Francesco Petrarca a Fontaine de Vaucluse è stato allestito un Museo-Biblioteca. Non è facile da visitare perché è aperto solo su prenotazione per gruppi. Nel centro della Piazza poi si trova una colonna dedicata al Petrarca.
La Sorgente della Sorgue
Per raggiungere la sorgente occorre attraversare il paese e percorrere il Chemin de la Fontaine per 500m. La passeggiata è piacevole e costeggia il fiume verde smeraldo. Un luogo particolarmente apprezzato in estate per la temperatura fresca mitigata dalle acque.
Lungo il percorso ci si può lasciare tentare da un mercato artigianale sotterraneo e dal successivo Moulin a Papier. Il Mulino utilizza la forza meccanica derivata dall’acqua per azionare i magli per produrre la carta. E’ molto interessante perché, oltre alla parte dimostrativa e informativa sul processo di produzione, c’è anche un negozio dove vendono prodotti fabbricati sul posto e altre pubblicazioni.
Infine si arriva ad una terrazza, protetta da una staccionata, da cui ammirare lo specchio d’acqua cristallino. E’ qui che sgorga la Sorgue! Quando il livello delle acque è basso, come in estate, molti turisti oltrepassano il limite per scendere alla fonte. Per vedere l’acqua che sgorga con tutta la sua forza infatti bisognerebbe venire in primavera o autunno.
Fontaine de Vaucluse si trova a circa 30km da Avignone. Si può raggiungere percorrendo la D24 da Cavaillon o la D25 da L’Isle sur la Sorgue. I parcheggi a pagamento si trovano lungo il fiume appena fuori dal borgo e sarà l’unica spesa da sostenere perchè la sorgente e il Mulino sono gratuiti.
Mont Ventoux, un paesaggio lunare
“Oggi, spinto dal solo desiderio di vedere un luogo celebre per la sua altezza, sono salito sul più alto monte di questa regione, chiamato giustamente Ventoso”. (Cit. Petrarca)
Così Francesco Petrarca inizia il racconto della sua ascesa al Mont Ventoux, intrapreso il 26 aprile del 1336 insieme al fratello e due servitori. Lo chiamano il Gigante della Provenza perchè dall’altezza di 1912 metri la sua bianca cima è riconoscibile da ogni luogo della regione ma il suo nome richiama il vento. Il Maestrale (il Mistral in francese), soffia infatti sul suo crinale con grande violenza, raggiungendo e superando spesso i 160 km/h.
Ora il Mont Ventoux è conosciuto per essere una delle Tappe più impegnative della gara ciclistica del Tour de France. E’ una tappa epica, di quelle che tengono incollati al televisore gli spettatori per guardare lo sforzo immane dei ciclisti e la loro tenacia ma anche un panorama unico.
La cima del Mont Ventoux
Infatti la cima del Mont Ventoux è un paesaggio incredibile, quasi lunare! La folta vegetazione che si incontra alla base della montagna scompare totalmente per lasciare spazio ad una vasta area ricoperta da ciottoli bianchi. Di conseguenza, visto da lontano, sembra che il Mont Ventoux sia ricoperto di neve.
Dalla cima, nelle giornate più limpide, si gode di viste eccezionali che vanno dalle Alpi al Mediterraneo. Spero che le mie fotografie rendano l’idea dell’emozione che si prova in luogo così particolare.
Ci sono tre modi per salire in auto al Mont Ventoux: la D974 da Malaucène, sempre la D974 da Bedoin e la D164 da Sault. Pur presentando inevitabilmente molte curve, la strada più facilmente percorribile a mio parere è quella da Bedoin.
Il mio percorso solito è Bedoin-Mont Ventoux-Sault. Mi piace unire l’utile al dilettevole e fermarmi nello store di un’azienda agricola che produce lavanda lungo la via per Sault e comprare qualche souvenir di qualità. Si chiama Les Lavandes de Champelle.
Riguardo alla Provenza ho scritto anche:
- Avignone, cosa vedere nella città dei Papi
- Visitare il Palazzo dei Papi ad Avignone divertendosi
- Da Avignon ad Arles: sulle Alpilles in Provenza
- Cosa vedere ad Arles: dall’Arena Romana ai dipinti di Van Gogh
- La fioritura della lavanda in Provenza: dove e quando vederla
- Roussillon in Provenza e il Sentiero dell’Ocra