Esplorare i Templi di Paestum significa avventurarsi tra colonne antiche e strade lastricate, in un viaggio emozionante alla scoperta della storia e della cultura greca in Italia. I Templi di Paestum rappresentano infatti un patrimonio storico ed artistico di inestimabile valore dell’antica Magna Grecia.
Non occorre andare tanto lontano per conoscere le meraviglie di quella che è stata una delle più affascinanti civiltà del Mediterraneo! In Italia abbiamo uno dei migliori esempi dell’architettura greca, che risale al sesto secolo a.C. ai tempi in cui l’Italia Meridionale faceva parte delle Colonie della Magna Grecia.
A Paestum, in Campania, sono arrivati ai giorni nostri tre magnifici templi in ottime condizioni, considerato che ormai hanno più di 2500 anni! Sono gli esempi perfetti dello stile dorico, tra i meglio conservati del mondo antico. Pensa che la loro perfezione simmetrica e stilistica fu presa come modello per la nascita del neoclassicismo nel ‘700.
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I Templi di Paestum: 2500 anni di storia
Visitando i Templi di Paestum mi sono chiesta perché sono arrivati ai nostri giorni così ben conservati. Si sono salvati dal passaggio di eserciti, cambi di civiltà, terremoti e, in parte, anche ai saccheggi! I Templi sono ancora lì a testimoniare la bellezza dell’architettura antica. Vediamo i motivi raccontandone la storia in breve.
La città venne fondata dai greci intorno al 600 a.C. con il nome di Poseidonia, dedicata al dio del mare Poseidone. In realtà non fu fondata dai greci provenienti dalla Grecia, ma dai greci della colonia di Sibari. Poseidonia raggiunse il massimo dello sviluppo tra il sesto e il quinto secolo a.C. Fu in questo periodo che furono costruiti i tre templi che ancora oggi possiamo vedere. Il Tempio di Nettuno, la Basilica e il Tempio di Athena.
Poseidonia venne poi chiamata Paestum dai romani quando fu occupata nel 273 a.C. I Romani modificarono l’assetto della città, costruirono il Foro dove prima si trovava l’Agora greca, edificarono un teatro, il ginnasio e le terme. Ma non toccarono i Templi! Nessuna delle civiltà che si sono succedute hanno mai modificato o distrutto questi stupendi monumenti, forse proprio perché troppo perfetti!.
Dopo il Medioevo, piano piano la zona venne abbandonata perché era diventata paludosa e infestata dalla malaria. Divenne territorio dei pecorai e bufalai che avevano trasformato perfino il Tempio di Athena in una masseria. Ma rispettando le costruzioni antiche. E questo isolamento fu la salvezza del sito di Paestum!
Quando, nel 700, i viaggiatori e artisti del Nord Europa riscoprirono Paestum, la trovarono proprio in queste condizioni. Paestum doveva apparire come una città antica nel suo aspetto originale, lontano nel tempo e isolata dalla civilizzazione. Per questo motivo Paestum divenne modello dell’antichità per la nascente corrente architettonica del neoclassicismo.
A Paestum puoi entrare nei Templi!
L’aspetto più straordinario della visita dei Templi di Paestum è che puoi entrarci dentro! Trovarsi tra le alte e maestose colonne è un’emozione unica! Un’immersione nella storia!
La prima cosa che colpisce è l’altezza del podio del tempio. Per entrarvi bisogna superare un dislivello di più di 80 cm, un’altezza non a portata di uomo che nel settecento è stata risolta scavando dei gradini. Perché questo dislivello? Perché i Templi non erano costruiti per gli uomini, ma erano la casa del Dio. Per questo avevano proporzioni così maestose! Servivano a custodire la statua del dio, mentre i riti e le feste avvenivano sugli altari all’esterno.
Il Parco Archeologico di Paestum è accessibile anche per le persone in sedia a rotelle. Grazie al progetto “Senza Barriere” è stato predisposto un percorso che attraversa il sito con la possibilità di entrare anche all’interno della Basilica attraverso delle rampe.
Cosa vedere nel Sito archeologico di Paestum
Il motivo principale per cui si va a Paestum è per vedere i suoi Templi. Sono i templi tra i meglio conservati in stile dorico, lo stile più antico dell’architettura greca. Furono costruiti in successione, uno dopo l’altro nell’arco di un secolo, dal 560 a.C. al 460 a.C. quando la città di Poseidonia era nel suo massimo splendore.
I tre Templi erano le uniche costruzioni rimaste in vista, nel territorio selvaggio che si era creato dopo l’abbandono della zona. Fu solo all’inizio del ‘900 che, in seguito agli scavi archeologici, venne ritrovata la città. Riemersero le Mura che abbracciavano la città e i resti greci e romani sepolti sotto i depositi del fiume.
Le città di Poseidonia e Paestum
Nel sito di Paestum si possono vedere quindi oltre ai Templi anche le Mura antiche con le quattro porte d’ingresso rivolte verso i quattro punti cardinali. Poi la città di epoca romana con il Foro, la Basilica, le Terme e l’Anfiteatro e i quartieri abitativi.
Quello che mi emoziona, visitando le città romane, è camminare sulle strade lastricate in pietra dove ancora si vedono i solchi lasciati dai carri. All’improvviso non vedo più rovine davanti ai miei occhi. Vedo una città viva, il brulicare frenetico degli abitanti, i carri con le merci e le botteghe ai lati della strada.
Percorro la Via Sacra che collega i Templi meridionali a quello settentrionale passando accanto a sfarzose case con mosaici, atri e peristili con vasche marmoree… una grande emozione! Non solo i Templi a Paestum, quindi!
La Basilica greca (Tempio di Hera)
In epoca greca la città era divisa in due zone collegate tra loro dalla Via Sacra. A Sud si trovava il Santuario Meridionale, con la Basilica e il Tempio di Nettuno, e a Nord l’Agorà e il Tempio di Athena.
La Basilica è il più antico dei tre grandi Templi dorici di Paestum! Fu costruito tra il 560 e il 520 a.C. in uno stile diverso dagli altri nelle proporzioni e nella sua pianta. Per questo i primi archeologi non pensavano fosse un tempio ma una basilica. A questa diversa interpretazione si deve il suo nome attuale. Ora però si sa con certezza che si tratta proprio di un tempio forse dedicato ad Hera, la moglie di Zeus.
Si riconosce che è precedente agli altri templi per la semplicità dei suoi capitelli dorici e per il numero di colonne. 9 colonne nel lati corti e 18 nei lati lunghi, sono infatti un numero inusuale. Inoltre presenta all’interno solo una fila di colonne a sostegno del tetto, come era solito nei templi arcaici.
Il Tempio di Athena
Il Tempio di Athena, nella parte settentrionale, venne costruito intorno al 500 a.C. ampliando la superficie della collina su cui si trova. La sua architettura è particolare. Le colonne esterne sono in stile dorico mentre quelle interne presentano caratteristiche dello stile ionico.
Si sa con certezza che era dedicato ad Athena per i ritrovamenti di molti oggetti votivi che rappresentavano la dea. I romani poi continuarono ad adorare in questo tempio la stessa dea, che chiamavano Minerva, con il nome latino.
Il Tempio di Athena, trovandosi in posizione più rialzata, ai margini della palude, venne utilizzato come Masseria. I viaggiatori del ‘700 lo trovarono infatti abitato dagli allevatori di bufali, gli unici animali che sopravvivono alla malaria.
Il Tempio di Nettuno
Il Tempio di Nettuno è il più recente, il più maestoso e meglio conservato dei tre Templi di Paestum! Non sappiamo esattamente a quale divinità fosse dedicato, forse ad Hera o Apollo. Anche in questo caso il nome “Tempio di Nettuno” fu dato in modo sbagliato dai primi studiosi del ‘700. Si suppose che nella città greca dedicata a Poseidone, il dio del mare, il tempio maggiore dovesse essere dedicato a tale divinità, per i romani Nettuno.
Quello che è certo è che il Tempio di Nettuno è diventato il simbolo della purezza dello stile dorico. Paestum ha influenzato molti architetti ed artisti e ne troviamo traccia in molti edifici in stile dorico nelle città europee e mondiali.
Un piccolo ripasso dei tre ordini dell’architettura greca:
Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum
Il Museo di Paestum nasce a partire dal 1934, come si può notare dallo stile razionalista dell’edificio, ma fu inaugurato solo nel 1952. Venne costruito appositamente per custodire le Metope ritrovate nel Tempio di Hera alla foce del fiume Sele, a 9 Km di distanza da Paestum. Presenta un’architettura particolare. E’ come se contenesse al suo interno il Tempio stesso in cui le Metope originali sono applicate nel fregio, alternate ai triglifi come era nella realtà.
L’idea del tempio è data anche dal podio con tre gradini che circondano la cella e i pilastri che simulano le colonne greche. Per osservare meglio le Metope ti consiglio di andare al piano superiore, in modo da trovarti quasi allo stesso livello.
Oltre ai reperti provenienti dal Tempio di Hera, nel Museo si racconta la storia di Paestum, dalla preistoria, al periodo greco, lucano e infine romano. Tra i reperti più straordinari non perderti la famosa “Tomba del Tuffatore”.
Come visitare i Templi di Paestum
Il sito di Paestum è molto esteso e c’è molto da vedere tra monumenti e rovine. Richiede quindi almeno due ore di tempo se non vuoi perderti niente. Se poi aggiungi anche la visita al Museo ti servirà ancora più tempo. Ovviamente dipende dal soggettivo modo di intendere le visite archeologiche.
Come dicevo il luogo è accessibile anche alle persone sulle sedie a rotelle, a cui è consentito entrare nella Basilica. Il percorso è quindi agibile per tutti, anche per i bambini. Bisogna però fare attenzione agli alti gradini per entrare nel Tempio di Nettuno e in generale agli scavi delle antiche abitazioni che presentano irregolarità nel percorso. E’ consigliato l’uso di scarpe comode.
Puoi comprare il Ticket nel Museo o nell’Ingresso principale del sito, davanti al Tempio di Nettuno. Può essere anche acquistato online su VivaTicket. Nel biglietto sono compresi gli ingressi al Museo, al sito di Paestum e al sito di Velia, vicino a Vallo della Lucania. Vale tre giorni dalla data del biglietto.
Orari di Apertura | 8.30-19.30 per entrambi i siti Nei mesi invernali chiude prima |
Ticket da dicembre a febbraio | 10 euro adulti – 2 euro Ridotti |
Ticket da marzo a novembre | 15 euro adulti – 2 euro Ridotti |
Nella biglietteria d’ingresso al sito non mi era stato detto che il Museo organizza brevi visite guidate comprese nel prezzo. Quindi chiedete informazioni in biglietteria o nel Museo stesso. Ho assistito alla visita dei due principali templi del Santuario meridionale ma ormai non avevo più tempo per la visita agli archivi. Qui si trovano migliaia di reperti che per questione di spazio non possono essere esposti nella parte visitabile del Museo. Sono sicura che sarebbe stato interessante!
Ad ogni modo i cartelli lungo il percorso e l’App che puoi scaricare in biglietteria saranno sufficienti per una buona visita!
Come raggiungere Paestum
Paestum si trova in Campania, nella Provincia di Salerno, nel Comune di Capaccio Paestum. Appena fuori dal sito potrai trovare un ampio parcheggio e una Area di Sosta Camper. Sono presenti anche diversi punti di ristorazione e negozi di souvenir.
Ecco come raggiungere il sito di Paestum:
In Auto:
Da Nord: Autostrada A3 fino a Battipaglia poi SS18 per 23 Km fino a Capaccio
Da Sud: Autostrada A3 fino ad Eboli per 20 Km
In Treno:
Sulla linea Napoli-Reggio Calabria, scendere alla fermata Paestum Capaccio.
Dalla Stazione dei Treni una strada diritta passa per la Porta Sirena e conduce al sito. Non puoi sbagliare! E’ una passeggiata di circa 15 minuti.
E’ più complicato invece raggiungere l’Area Archeologica di Velia.
In Treno: occorre scendere alla fermata di Ascea e camminare per circa 30 minuti.
In Auto: da Nord si trova a 65 Km dall’uscita di Battipaglia. Da Sud a 87 Km dall’uscita di Padula.
La visita dei Templi di Paestum può essere una gita giornaliera da Salerno o dai paesi di mare lungo la costa del Cilento.
Io ad esempio ho soggiornato ad Agropoli. La città di Agropoli ha un bel borgo antico arroccato sul promontorio a strapiombo sul mare e splendide spiagge. Un luogo dove vivere la storia, il mare e la buona gastronomia. Ne ho parlato nel mio articolo su Agropoli.
Se stai organizzando una vacanza sulle coste della Campania ti può interessare leggere quello che ho scritto di Salerno e della manifestazione più attesa, le Luci d’Artista che illuminano tutta la città con installazioni luminose nel periodo natalizio.