Tra i viaggi che ho organizzato da sola in Italia, visitare le Isole Tremiti è da ricordare tra quelli che mi hanno dato più emozioni. E’ una combinazione incredibile di vari elementi che le rendono indimenticabili: un mare cristallino, i fondali puliti, il clima gradevole, l’aria pura, la vegetazione rigogliosa, i boschi di pini di Aleppo, la natura ancora selvaggia ed incontaminata, le baie e i promontori, le coste basse e sabbiose, ma anche alte e rocciose con falesie a strapiombo sul mare, una storia antica ma anche recente. Per non parlare dell’emozione di raggiungerla con un viaggio di almeno un ora di traghetto dalle coste molisane o pugliesi. Le Isole Tremiti infatti sono l’unico arcipelago italiano del mare Adriatico e si trovano a circa 22 km a largo del Gargano. Io mi sono imbarcata nel porto di Termoli, paese che merita di essere conosciuto per l’atmosfera che emana… un giorno ve ne parlerò. In fondo a questo articolo troverete le informazioni pratiche per raggiungere le isole.
Le Isole Tremiti sono chiamate anche Diomedèe (in antichità erano le Insulae Diomedeae) dal nome dell’eroe greco, compagno di Ulisse e narrato da Omero, che secondo la leggenda originò l’arcipelago lanciando tre sassi della sua patria Argo da cui nacquero le isole di San Domino, San Nicola e Capraia. Diomede sempre secondo la leggenda è sepolto sull’isola di San Nicola dove si è infatti ritrovata una sepoltura di epoca ellenica . Ancora oggi si può sentire il pianto dei suoi compagni di viaggio, mutati da Venere negli uccelli marini “diomedee” una specie di gabbiani che emettono versi lamentosi e che tutt’ora nidificano in queste scogliere.
A metà ‘800 Ferdinando II, re delle Due Sicilie, decise di ripopolare le Isole Tremiti facendovi insediare famiglie di pescatori di Ischia, per questo tuttora si parla prevalentemente il dialetto napoletano. Nei secoli le isole furono anche trasformate in colonie penali o per esiliati, come ad esempio Sandro Pertini. Nel 1911 furono deportati alle Tremiti circa 1300 prigionieri Libici che si erano opposti all’occupazione coloniale italiana. Un terzo di loro morì di tifo in breve tempo, nella passeggiata che porta al cimitero in fondo all’isola di San Nicola si trova un monumento in loro ricordo. In seguito Mussolini confinò a San Domino centinaia di omosessuali.
L’arcipelago è composto da cinque isole: San Domino, San Nicola, le uniche abitate, poi Capraia, Cretaccio e Pianosa.
San Domino, l’isola più estesa, è la più bella dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, ricoperta com’è da una foresta di pini d’Aleppo, tanto che un tempo era chiamata dai monaci benedettini l’Orto del Paradiso. All’interno della pineta è possibile percorrere alcuni itinerari che non solo regalano affascinanti panorami sull’arcipelago ma che permettono anche di raggiungere grotte e spiagge meno frequentate. Intorno all’isola troviamo la grotta del Bue Marino, la grotta delle Viole, la grotta delle Rondinelle, tutte visitabili con la barca. Per non dimenticare Cala Matano che si raggiunge percorrendo una piccola viuzza. Lucio Dalla aveva scelto questo luogo paradisiaco per trascorrere le sue estati nella villa affacciata sulla spiaggia. Qui compose alcune delle sue più celebri canzoni, come Piazza grande, Com’è profondo il mare e 4 marzo 1943 e riferendosi ai pleniluni sulla baia intitolò un suo album “Luna Matana”. San Domino è anche l’isola che ospita più strutture ricettive come alberghi, b&b, appartamenti e affittacamere.
San Nicola, considerata un museo a cielo aperto, è ricchissima di monumenti: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare, che ricopre un rilevante interesse storico e artistico. L’abbazia, definita la Montecassino in mezzo al mare per la sua imponenza, conserva mosaici pavimentali dell’XI secolo e un crocifisso del XIII secolo. Poi il Castello dei Badiali che è stato eretto da Carlo d’Angiò nel XIII secolo per proteggere l’isola e il santuario dagli attacchi dei pirati.
Capraia detta anche Capperaia per le numerose piante di cappero, non ha alberi né edifici, ma è coperta d’erbe e di fiori e abitata da una sterminata colonia di gabbiani. Non è possibile visitarla perchè vige il divieto di sbarco.
Cretaccio, poco più che uno scoglio, deve il suo nome alla creta gialla che lo ricopre, è un ponte naturale tra San Domino e San Nicola e per diverso tempo fu davvero il “pilone” di un possente ponte in legno che collegava le due isole maggiori.
Pianosa, più distante, costituisce riserva integrale del Parco Marino, vige divieto di sbarco e navigazione entro i 500 metri dalla costa. Il Parco Marino è una riserva naturale che comprende l’area costiera che circonda le cinque isole, con un patrimonio di pesci e crostacei che vivono protetti alle diverse profondità e che costituiscono un fondale di rara bellezza, ideale per le immersioni subacquee.
COSA FARE ALLE ISOLE TREMITI?
- Visitare l’Isola di San Nicola, la parte più storica dell’Arcipelago: l’Abbazia di Santa Maria a Mare, il castello dei Badiali, la Tomba di Diomede
- Esplorare i vari sentieri naturalistici camminando nel bosco di pini di Aleppo dell’Isola di San Domino
- Visitare tutte le spiagge nascoste dell’isola di San Domino
- Effettuare il periplo dell’arcipelago con un’escursione in barca per osservare dal mare le meravigliose calette, le incantevoli spiagge, le grotte marine e tuffarsi in questo mare cristallino
- Effettuare un uscita in barca per fare snorkeling o immersioni subacquee
- Assaggiare la cucina tipica del luogo, tutto a base di pesce freschissimo.
Vorrei raccontarvi ora la mia esperienza alle Tremiti. Sono arrivata alla mattina con il traghetto da Termoli e subito ho approfittato della partenza imminente delle barche che effettuano il giro delle isole con anche la possibilità di fermarsi in alcune calette per fare il bagno. Le trovate lungo il molo, ci sono diverse compagnie che effettuano questo servizio di durate e percorsi diversi, impossibile non vederle: vi vengono a cercare personalmente! E’ bellissimo vedere le isole dal mare, le spiagge, le piccole calette, gli scogli … le barche entrano perfino dentro le grotte. Tra le tappe del viaggio in barca non scorderò la Grotta del Bue Marino che in passato era l’habitat ideale delle foche monache, lo Scoglio dell’Elefante, la Grotta delle Rondinelle, i Pagliai e gli Scoglietti dove a 13 metri di profondità si trova una statua sommersa di Padre Pio. Sicuramente da consigliare. Vi mostro alcune fotografie che ho scattato durante questo tour delle Tremiti.
Da amante dei luoghi impregnati dalla storia ho deciso di soggiornare sull’isola di San Nicola. Dal porto bisogna effettuare una salita corta ma con una discreta pendenza per arrivare al piccolo quartiere abitato sotto al castello.
Qui ci sono pochissimi B&B, penso solo un paio che però erano già al completo, sicuramente vista la poca scelta è meglio organizzarsi per tempo. Ho trovato un piccolo appartamentino tramite Airbnb gestito dalla gentilissima Signora Michela, un piccolo monolocale ma con ogni necessità e con vista mare. E’ ricavato nelle strutture che erano dell’ex penitenziario, si notano nelle foto dall’alto della fortezza, così lunghe e allineate come caserme.
Il pregio di dormire su questa isola è che alla sera dopo la partenza dell’ultimo traghetto che riporta sulla terraferma i turisti giornalieri, l’isola si svuota, rimangono solo i pochi abitanti, ma i monumenti rimangono aperti. Sembrava di essere da sola su un’isola deserta!! Sono salita attraverso la fortezza e ho raggiunto il piazzale antistante la Chiesa di Santa Maria a Mare, e da lì ho aspettato che il sole calasse piano piano avvolgendo le isole con un caldo rosso tramonto. Una sensazione meravigliosa, un’esperienza unica.
La mattina seguente l’ho trascorsa percorrendo in lungo e in largo tutta l’isola: per l’ennesima volta sono salita attraversando il Castello dei Badiali e ammirando il panorama dal suo Torrione Angioino, una struttura di forma circolare, che si trova proprio affianco l’ingresso principale. All’interno del complesso è anche possibile ammirare la Loggia della Cisterna della Meridiana che ospitava un pozzo profondo circa 17 metri per la raccolta dell’acqua piovana.
Sono salita fino al Santuario di Santa Maria a Mare fondato dai Monaci Benedettini nel 1045, l’edificio presenta una pianta a tre navate e conserva un pavimento a mosaico originale, un polittico ligneo quattrocentesco laminato in oro, una croce in legno e una statua della Vergine con il Bambino in stile bizantino.
Poi ho attraversato quello che rimane dell’Abbazia di San Nicola. In epoca medioevale l’abbazia di San Nicola diede ospitalità ad illustri personaggi, tra cui un paio che poi divennero papi e fu anche assalita e depredata da pirati che trucidarono i monaci cistercensi. Rimangono le strutture murarie dell’edificio e i due Chiostri, attraversando i quali si esce nella parte posteriore dove inizia il sentiero del Cimitero, quel sentiero che porta all’altra estremità dell’isola.
Dalla Chiesa al Cimitero c’è una distanza di 1300 metri, praticamente senza alta vegetazione, solo sassi e piccoli cespugli, per questo, essendo estate ho deciso di percorrere il sentiero alla mattina presto. (Consiglio di portare acqua e cappello) Lungo il sentiero si incontra la Tomba di Diomede, il Monumento ai Caduti di Libia e infine si giunge al Cimitero, vista mare, che all’ingresso riporta una iscrizione dedicata a Lucio Dalla. Una bella passeggiata… in solitaria😅
Dopo aver percorso a ritroso sentiero, abbazia, chiesa e castello è giunto il momento di salutare l’isola di San Nicola e lasciarvi un pezzetto del mio cuore. C’è un servizio di traghetti che collega frequentemente l’Isola di San Nicola all’Isola di San Domino. Qui purtroppo avevo a disposizione solo il tempo di una passeggiata vicino al molo e un veloce pranzo a base di pesce. Poi il ritorno a Termoli con il mare grosso: che onde!!! Impossibile stare in piedi!! Anche questo è un ricordo piacevole per me, tutto è parte del viaggio, tutto contribuisce a rendere unica un’esperienza.
QUALCHE INFORMAZIONE PRATICA PER RAGGIUNGERE LE TREMITI
Le Isole Tremiti si possono raggiungere da diversi porti della terra ferma:
- Porto di Termoli (attivo tutto l’anno)
- Porto di Vasto
- Porto di Peschici
- Porto di Vieste
- Porto di Rodi Garganico
Le Compagnie di navigazione che effettuano il servizio sono almeno tre:
- Traghetti Tirrenia
- Traghetti per la Navigazione libera del Golfo NLG
- Traghetti Gruppo Armatori Garganici
Riferendomi alla mia esperienza ho prenotato il traghetto NLG dal Porto di Termoli tramite questo sito, attenzione che alcuni arrivi sono sull’Isola di San Nicola, altri sull’Isola di San Domino, controllate bene prima di prenotare oppure una volta là potrete utilizzare il traghetto che fa la spola tra le due isole.
Sulle Isole è permesso portare l’auto solo ai residenti.
In tutte e cinque le città da dove partono i traghetti ci sono diverse soluzioni per parcheggiare l’auto, la moto o il camper: specialmente nei pressi del porto di partenza, non mancano parcheggi gratuiti o a pagamento dove lasciare il proprio veicolo. Il porto di Termoli è dotato di tre moli e vi sono presenti diversi servizi nelle vicinanze a disposizione dei passeggeri: biglietteria marittima, bar, ristoranti, servizi igienici pubblici e parcheggi.
Anche senza un veicolo, muoversi alle isole Tremiti è molto agevole. Le migliori soluzioni a disposizione sono a piedi (l’arcipelago ha un’estensione molto ridotta), in bicicletta o in barca.
Spero di aver contribuito a far conoscere un angolo di Paradiso, forse poco conosciuto, della nostra meravigliosa Italia.